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"Mi piace stare in vai Pellice. Anche se so che non vi appartengo. Ho avuto la sfortuna di avere un padre valdese. Ho avuto la fortuna di essere divisa tra un padre valdese e una madre cattolica. Questo ha messo un po' in moto la mia mente". Quello di Paschetto è un "movimento", un percorso narrativo che si snoda sulla traccia del ricordo del padre e del mondo abitato da zii e zie, nonni e nonne paterni nel tentativo di comprendere se esista o meno, e che cosa sia, l'identità valdese. Se sono soprattutto i luoghi a essere ricchi di senso e pieni di vita, l'occhio che li guarda - così come guarda i valdesi, identificati con chi abita le Valli - lo fa dall'interno di un'emozione, di una storia familiare, di una vita.